www.corriere.com/Mariangiola Castrovilli

Taormina – Una luminosissima luna quasi piena ad illuminare a Taormina la Notte delle Stelle nella magica cornice del Teatro Antico dove nel corso degli anni è passato tutto il meglio della cinematografia mondiale.
Così anche venerdì sera il Gotha della settima arte era presente in ranghi compatti per festeggiare e festeggiarsi, chi per ricevere e chi per consegnare i premi di questa 62ª edizione dei Nastri d’Argento, il prestigioso Award destinato a tutte le categorie del fascinoso mondo del cinema assegnato dall’Associazione nazionale giornalisti cinematografici italiani, secondo solo agli Oscar come longevità.
Il premio, nato nel ’46 è cresciuto sempre di più nel corso degli ultimi anni. Merito anche del presidente del Sngci, l’attivissima Laura Delli Colli che oltre a conferirgli un valore internazionale lo ha reso così prestigioso da essere ambitissimo da tutti quelli che fanno cinema e non solo in Italia, come dimostrano anche i Nastri Europei ed Extraeuropei, andati quest’anno rispettivamente ad Irina Palmdi Sam Garbarski (Teodora Film) e il bellissimo ed intenso Onora il padre e la madre dell’ottantatreenne Sidney Lumet (Medusa).
E se per noi questi sono giorni di festa, qui vicino a Mineo è successa una grande tragedia e Delli Colli non dimentica che prima di tutto questo è un premio assegnato da giornalisti. Ha fatto arrivare in tempo reale lo straordinario documentario Morire di lavoro di Daniele Segre «un piccolo atto d’affetto verso le famiglie con la testimonianza che il Cinema Italiano è vicino a tutto ciò che accade nel Paese». Così c’erano proprio tutti, in questa serata dedicata a Dino Risi con una lunga, commossa standing ovation al regista recentemente scomparso, da Sabrina Ferilli (migliore attrice non protagonista di Tutta la vita davanti ai tre Nastri alla carriera, Giuliano Gemma, Vittorio Storaro (la luce che fende la verità, il Caravaggio della fotografia internazionale) e Carlo Lizzani (i Nastri li ho visti nascere quando facevo ancora il giornalista cinematografico) ad Alessandro Gassman Nastro come attore non protagonista per Caos calmo «in 25 anni di ininterrotto lavoro non avevo mai preso un premio e ora per me sembra che i riconoscimenti stiano prendendo la rincorsa. Mi piace poi pensare che Dino sia andato di là a scrivere nuove trame accolto da Tognazzi certamente con l’ultima ricetta ancora da sperimentare e da mio padre con una poesia».