Trovacinema news – La Rpubblica.it

“Al Ministero mi hanno detto: torni quando avrà la copia in pellicola, non abbiamo la tecnologia per il digitale. Ma non è questo il Governo che si è fatto promotore di questo supporto, almeno per quanto riguarda la tv?”. Si sfoga così il regista Daniele Segre dopo il rifiuto della commissione di censura, sfornita di tecnologie digitali, di visionare il suo ultimo film 'Mitraglia e il verme'.
Nato ad Alessandria, 53 anni, autore da sempre impegnato nella sperimentazione di nuovi linguaggi, molto premiato per il lungometraggio 'Vecchie', piccolo produttore oltre che regista, Segre aggiunge, “non capisco proprio perchè prodotti come il mio non abbiano la possibilità neppure di entrare in un loro circuito (ci sono in Italia circa 80 sale capaci di proiettare pellicole in Beta Digitale). Basterebbe un apposito articolo di legge. Forse – riflette – in Italia avrei più fortuna se emigrassi e mi facessi chiamare Segrosky”.

Per quanto riguarda 'Mitraglia e il verme', si tratta di un film che, nel segno di un minimalismo poetico, si svolge tutto in un bagno dei mercati generali di Roma. Macchina fissa, bianco e nero e solo due personaggi: Mitraglia (Antonello Fassari) e il Verme (Stefano Corsi).