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(ANSA) – ROMA, 29 GIU – (di Francesco Gallo) – Tutto in un bagno, quello dei mercati generali di Roma, e con solo due personaggi. Nel segno di nessuna concessione allo spettacolo arriva l'ultimo film di Daniele Segre, 'Mitraglia e il Verme', che ha chiuso le riprese ieri a Roma. Dopo il successo di 'Vecchie', Segre, documentarista vicono alle realtà sociali (A proposito di sentimenti, Dinamite, Sul serbatoio, Un altro mondo è possibile) ma col vizio del cinema di finzione, sceglie come protagonisti Mitraglia (Antonello Fassari) e il Verme (Stefano Corsi). Cosa unisce i due personaggi é semplice. Il Verme è addetto alla pulizia dei bagni e Mitraglia, responsabile del traffico di frutta e verdura, ne è un grande frequentatore perché ha problemi di calcoli renali. Cosa si dicono i due in questa coatta frequentazione dei W.C. dei Mercati Generali, il regista non ama rivelarlo, ma spiega solo: “si svolge tutto in tre atti, due giorni, dove accadono molte cose, e poi una notte dove è di scena un sogno”. Prodotto dalla società del regista, ‘I Cammelli’, e scritto dallo stesso Segre insieme a Fassari e a Antonio Manca, il film ambienta la vicenda “nel mondo attuale, ma, per argomenti e universalità, potrebbe funzionare anche tra cinquanta anni”. A questo Segre, nato ad Alessandria nel 1952, aggiunge “che il Verme è un vero perdente, mentre il Mitraglia ai calcoli renali unisce quelli delle sue giocate ai cavalli”. Insomma, “una storia sospesa”, come quella di 'Vecchie', ma non una vicenda di emarginati: “ognuno si potrà riconoscere nell’uno o nell'altro”. Un film che non “appartiene a nessuna genere, come io stesso – dice Segre – non sono classificabile in nessun genere come regista”. Una cosa però è certa: l‘autore di 'Vecchie' vorrebbe che ‘Mitraglia e verme’ fosse accolto al prossimo festival di Venezia, dove d’altra parte è quasi un habitué. “Manderemo le cassette – conclude — appena pronte e staremo a vedere”. (ANSA).
by: GAL