Riccardo Caldara – http://www.riccardocaldara.net

Giuliana Fiorentino Tedeschi, deportata nel lager nazista di Auschwitz/Birkenau ha rilasciato a Daniele Segre nell’inverno del 1998 una testimonianza filmata di grande importanza per la memoria della Shoah. Il racconto si sviluppa anche con l’incontro che ha avuto con gli allievi della scuola media “Emanuele Artom” di Torino. Una storia intensa, drammatica, necessaria per trattenere nella memoria la grande tragedia che hanno vissuto il popolo ebraico e altri popoli nel secolo scorso a causa del nazismo e del fascismo. Dopo tanti anni l’intervista è diventata un film perché Segre ha sentito l’urgenza di ricordare la tragedia disumana dei campi di sterminio nazisti, in un’epoca, come quella che stiamo attraversando, in cui ancora ci sono persone che offendono la memoria di chi ha sofferto e vanno a imbrattare le lapidi, “gravi episodi di antisemitismo e razzismo che stanno aumentando in Europa” dice il regista.
Non appena terminato il montaggio – una lunga intervista a Giuliana Tedeschi, intervallata da silenzi e drammatiche immagini di repertorio sulla deportazione – Rai Educational ha fatto suo il documentario e lo ha proposto sul canale digitale di Rai Storia, in occasione della Giornata della Memoria. Colpisce nelle immagini l’assoluta mancanza di rabbia e odio da parte di Giuliana Tedeschi, che nel dopoguerra, accanto al lavoro di docente in un liceo classico di Torino, ha svolto un’intensa attività di testimonianza e di memoria della deportazione e della persecuzione nazifasciste. Semmai prevale il doloroso stupore per i fatti accaduti e vissuti in prima persona. Giuliana Tedeschi, che era napoletana di nascita, è scomparsa a Torino il 28 giugno 2010.
Il 4 febbraio “76847 Giuliana Tedeschi” sarà proiettato nella Biblioteca della Comunità Ebraica di Torino. Saranno presenti le figlie di Giuliana Tedeschi, Rossella e Erica, e Daniele Segre. L’auspicio è che il film diventi uno strumento utile per iniziative nelle scuole, perché la memoria non va solo conservata, ma alimentata e rafforzata ogni giorno.

“Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio 2000
Art. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
(….)
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.