Andrea Lanini/Il Tirreno

Il territorio della provincia di Pisa, la sua quotidianità, la voce della gente, i grandi valori, i piccoli fatti, le storie belle, le storie brutte. La cronaca di ciò che ognuno potrebbe vedere coi propri occhi, se avesse modo e tempo di farci caso. Un modo, e un'occasione, per capire meglio la fetta di Toscana in cui abitiamo. E per riscoprire quanto può essere bello ascoltare un racconto che parla per immagini. I fotogrammi di un “cinema della realtà” che ci chiama in causa come persone informate sui fatti.
Dietro le quinte, e alla base di tutto, lo sguardo e l'esperienza di un regista che sul “cinema della realtà” fonda da sempre la sua poetica: Daniele Segre. Il regista piemontese, ieri, alla Città del Teatro di Cascina, ha tenuto il primo incontro di un corso di formazione professionale in video documentazione sociale. 12 allievi in tutto, appositamente selezionati in base alle proprie capacità ed esperienze nel mese di maggio, 400 ore di lezioni frontali che andranno avanti fino alla fine di dicembre, l'occhio di una videocamera da usare come complice di una missione che volutamente, ostinatamente, parte dal basso, col preciso intento di dare voce a punti di vista nuovi, a prospettive altre, a ipotesi plausibili di osservazione del concreto.
Organizzato dalla Provincia di Pisa in collaborazione con Sipario Toscana Fondazione/La Città del Teatro, il corso coinvolge 12 videomaker dai venti ai quarant'anni che, attraverso questo percorso di perfezionamento, «svilupperanno capacità di ideazione, produzione e post produzione di progetti di video documentazione sociale, che punteranno a descrivere e documentare la realtà, i problemi sociali, i fervori culturali, e le problematiche del territorio della provincia di Pisa spaziando dalla tutela dell’ambiente, alle tendenze socio-culturali, alle problematiche professionali delle nuove identità».
Nel progetto, Segre mette in gioco non solo la sua esperienza di Segre artista dell'immagine, ma anche quella di docente (tiene da 16 anni un corso di regia presso la Scuola Nazionale di Cinema di Roma, e insegna regia cinematografica al Cmt di Pisa). «Il nostro obiettivo», dice, «è avviare un'operazione di utilità pubblica, provare a costruirne un primo, fondamentale tassello. Le dodici persone che mi affiancano in quest'avventura avranno come scopo il mettere in piedi un racconto i cui protagonisti saranno gli abitanti della provincia di Pisa. Ringrazio la Città del Teatro per aver creduto in un progetto che parte da lontano, dalla mia esperienza all'interno della Scuola video di documentazione sociale “I Cammelli” (Segre la fondò nel 1989, ndr). Sono da sempre contrario ai progetti di ricerca realizzati in base a certi mezzucci di tornaconto, a logiche di scambi reciproci di favori. Conosco il valore di un'operazione finanziata da soldi pubblici, come questo corso. Proprio per questo, i benefici devono tornare al pubblico con gli interessi».