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all'alba del 24 luglio Luciano Lischi è morto nella sua casa di Pisa accanto i suoi tre figli, Alessandra, Lucia e Michele. Aveva 85 anni e da molti mesi combatteva contro un male inesorabile che gli ha fatto compagnia anche quando nel febbraio 2010 abbiamo iniziato a girare il film dedicato al suo lavoro di tipografo e editore. Il 19 aprile, quando il film è stato presentato in anteprima al Cinema Lumière di Pisa, ha voluto essere presente a tutti i costi. Seduto in prima fila e molto emozionato ha ricevuto l'omaggio e il riconoscimento della città di Pisa da parte del sindaco attuale, Marco Filippeschi, e dei due precedenti sindaci, Piero Floriani e Paolo Fontanelli, per il suo impegno di una vita per la cultura. Nella sala strapiena erano presenti gli amici di una vita, quelli del Gorgona Club e del Rotary, le maestranze che nel corso degli anni hanno lavorato per la casa editrice Nistri-Lischi, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e molte altre istituzioni pisane. La nostra amicizia è nata grazie al film. Inizialmente, per la modestia che lo caratterizzava, non voleva farlo, ma la mia affettuosa insistenza è riuscita a fare breccia e aprire un varco nella sua timidezza. Gradualmente mi ha regalato la sua confidenza e siamo riusciti, io e lui da soli, a girare l'intero film, l'unico lavoro che ho realizzato interamente svolgendo tutti i ruoli, da operatore e fonico, a montatore e regista. Il nostro rapporto nel corso delle settimane si è consolidato a tal punto che bastava guardarci negli occhi per capirsi, io da regista che pretendeva e lui da attore che, stufo delle mie insistenze, desiderava interrompere le mie continue richieste di “ricordarsi di ricordare”. Diceva di non volerlo, ma sapeva di desiderare di andare fino in fondo, malgrado la stanchezza che inesorabilmente s'affacciava e gli richiedeva sforzi enormi al di là delle residue energie rimaste. Gli sono grato per la fiducia che mi ha accordato e per il grande regalo che ha voluto fare alla città di Pisa e all'Italia con la sua storia di “piccolo grande editore”.

Ciao Luciano, grazie per il tuo lavoro e per aver dedicato una vita intera, con passione infaticabile, alla produzione e alla diffusione della cultura.