Caterina Taricano/http://news.cinecitta.com

È stato conferito ieri sera a Daniele Segre, nell’ambito del Torino Film Festival, il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera 2012. Intitolato alla fondatrice del Museo Nazionale del Cinema e giunto alla sua undicesima edizione, il prestigioso riconoscimento viene assegnato tutti gli anni, dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), a una personalità del mondo dello spettacolo che si è particolarmente distinta per meriti e caratteristiche nel panorama della cinematografia italiana.

Il premio, che in passato è stato assegnato a Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Lucia Bosè, Giuliano Montaldo, Elio Pandolfi, Ugo Gregoretti, Massimo Scaglione, Roberto Herlitzka, Ottavia Piccolo, Manuel De Sica, per questa edizione ha visto la partecipazione, in qualità di laudatrice, di Luciana Castellina, protagonista dell’ultimo lavoro di Segre, Luciana Castellina comunista.

Le prime parole della fondatrice del manifesto sono state per Maria Adriana Prolo: “II premio istituito dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema è molto importante perché ricorda una grandissima donna, senza la quale non si sarebbe accesa in molti di noi il desiderio di fare cinema. Segre, per il suo documentario su di lei, che è stato anche il primo dedicato a un personaggio, non avrebbe potuto scegliere titolo migliore, Occhi che videro, sì, perché questo era la Prolo: una donna che ha sempre saputo guardare lontano”.

Luciana Castellina ha poi proseguito il discorso spiegando le ragioni del premio: “Sono un’estimatrice del cinema di Segre da sempre. La cosa che mi colpisce di più di lui è la sua capacità di essere insensibile alle tentazioni dell’industria cinematografica. La scelta dei suoi temi e quindi dei suoi film dipende da quello che gli interessa e che ritiene giusto fare e non da quello che dice il mercato. Inoltre ha scelto di dedicarsi al documentario in un momento in cui tutti pensavano che il cinema fosse solo quello di finzione. Ha fondato un suo cinema della realtà e ha messo in piedi una scuola, I cammelli, da cui sono emersi moltissimi talenti”. Segre, dal canto suo, si è detto onorato per il premio e per la presenza della Castellina: “Uno dei personaggi più importanti della vita culturale e politica del nostro paese”. Al termine della premiazione il pubblico ha potuto rivedere Manila Paloma Blanca, una delle pellicole a cui il regista è più legato: “Questo è uno dei film a cui tengo di più, perché il racconto va al di la di quello che mostro sullo schermo. È stato un lavoro quasi terapeutico, che ha permesso al protagonista di recuperare con il cinema quei riferimenti che aveva perduto nella vita”.