Il Giornale di Bergamo Oggi

Domani alle ore 15,30 verrà proiettato, presso il cinema Studio Capitol, «Occhi che videro» il film di Daniele Segre dedicato a Maria Adriana Prolo oggi ottantenne, fondatrice e direttrice onoraria del Museo nazionale del cinema di Torino.
Infaticabile ricercatrice e collezionista in un periodo in cui la storia del pre-cinema era ancora considerata un’occupazione eccentrica, Maria Adriana Prolo è la testimone di un’epoca scomparsa. Suoi sono gli occhi che videro. Così come «Occhi che videro» è anche il titolo del primo film che vide a cinque anni, in un lontano pomeriggio d’estate a Romagnano Sesia.
Dalle lanterne magiche alle rotoscopie, dai frammenti di repertorio ai cimeli della Torino di Pastrone, il lavoro di Segre ricostruisce un’atmosfera d’incanto e di fascinazione per le utopie visive prima dei Lumière.
Caldo omaggio e preziosa testimonianza di un cinema della memoria, «Occhi che videro» — distribuito dalla Lab 80 Film e prodotto dallo stesso Museo che proprio con questo film ha voluto inaugurare i suoi rinnovati spazi cinematografici — si propone come ideale momento d’incontro, tra passato e presente, di una stessa profonda passione per il cinema.
Daniele Segre, nato ad Alessandria nel ’52, comincia presto a collaborare con la Rai, interessandosi prima alla realtà del tifo calcistico con «Il potere deve essere bianconero» (1978) e con «Ragazzi di stadio» (1979) quindi a quella della droga con «Ritratto di un piccolo spacciatore» (1982), prodotto dalla sua società di produzione cinematografica «I cammelli», e premio «Filmaker ’82». Testadura» (1983) è il suo primo lungometraggio di finzione, che viene presentato a Venezia nella sezione De Sica, e che darà più tardi il titolo alla rassegna televisiva dedicata da Rai 3 al cinema italiano indipendente. L’anno successivo dirige «Vita di ballatoio» che gli vale il «Gabbiano d’oro» a Bellaria e la partecipazione ad altre manifestazioni quali Montreal, L’Aia, Barcellona e Annecy. Nell’85 è uno dei fondatori di «Indigena» e nell’87 uno dei sette registi del film collettivo «Provvisorio, quasi d’amore» (l’episodio di Segre s’intitola «Sarabanda e finale»).
Oltre ai numerosi lavori in video prodotti dalla Rai, Segre ha firmato servizi per «Italia Sera» e «Unomattina», ha curato la regia di «Notte Rock» e ha diretto gli special televisivi «Dall’Italia con amore: Frank Sinatra» e «Dall’Italia con amore: Liza Minelli». Nel maggio di quest’anno ha iniziato le riprese di un video sul reinserimento sociale di ex degenti dell’Ospedale psichiatrico di Torino.