Il video Tempo di riposo nasce dall’incontro di Daniele Segre con Carlo Colnaghi, diventato a tutti gli effetti il fulcro anche del film Manila Paloma Blanca (1992) come protagonista ma anche come soggetto, corpo piagato da un materiale autobiografico di inusuale durezza. Dopo essere stato uno degli allievi più promettenti del «Piccolo», a una certa svolta della sua esistenza, Colnaghi — usiamo quasi alla lettera le parole di Segre — ha inconsciamente staccato la spina con la realtà, avventurandosi oltre i confini della norma sociale, in un non vivere destabilizzante, per sé e per gli altri, partecipando a situazioni al limite della follia se non addirittura di follia, esposto alla violenza del mondo in virtù della propria fragilità e sensibilità. Alla base, dunque, c’è anzitutto un sodalizio personale, certo non facile ma indubbiamente fecondo, e non solo dal punto di vista artistico. Tempo di riposo riesce infatti ad accumulare, “in proprio”, una serie davvero impressionante di coppie oppositive problematicamente aperte: arte-vita, normalità-follia, realtà/finzione, esperienza/rappresentazione, professionalità/sregolatezza, moralità/compromissione, marginalità/integrazione. E, in maniera altrettanto incisiva, sa attingere ad un elevatissimo livello stilistico, ad un rigore nella scelta e nella concatenazione del materiale diegetico da costituire, se non un punto d’arrivo, certo un risultato di assoluto rilievo nell’ambito dell’iter autoriale di Segre. (Paolo Vecchi 3-12-1992)

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