Non ti scordar di me è un viaggio nella memoria del cinema nell’anno del suo primo centenario; e un omaggio al tempio del cinema italiano: Cinecittà. Questo viaggio viene intrapreso in compagnia – affidandosi allo loro guida – di coloro che pur avendo dato la loro vita al cinema non ne sono mai stati protagonisti di prima fila. E cioè i “generici”, il popolo anonimo che ha abitato innumerevoli film: soprattutto quelli più spettacolari – come i kolossal in costume e di argomento storico degli anni Cinquanta – delle stagioni in cui il cinema era ancora un’industria ricca e la sala cinematografica il luogo di ritrovo per eccellenza di masse umane sterminate; luogo deputato di un popolarissimo culto. Un gruppo di questi attori, per lo più anziani, con in testa il loro capogruppo Fabrizio Polverini – vero capitano di un piccolo esercito – ci introdurrà ad un emozionante spaccato di ricordi e di esperienze, bagaglio di speranze e frustrazioni. Mezzo secolo di lavoro e di cinema sul cui sfondo rivivono le grandi figure del più grande cinema italiano e internazionale. Da Visconti a De Sica, da Rossellini a Blasetti, da Pier Paolo Pasolini a Fellini. Con Polverini e gli altri rivisiteremo, nel corso di una simbolica marcia attraverso gli spazi oggi sempre più assediati dalla periferia romana, dalla città che cresce dove un tempo Cinecittà era un’autentica cattedrale nel deserto, i territori lungo i quali la fantasia di registi grandi e meno grandi e con loro e per loro il lavoro di migliaia di oscuri collaboratori, hano creato le storie, i personaggi e le immagini care a generazioni di spettatori. I viali alberati, i teatri di posa, le scenografie, l’immensa fossa che un tempo aveva ospitato la piscina per simulare le scne di battaglia navale, ma anche gli spogliatoi, i camerini. Insomma ogni angolo di questa leggendaria fabbrica dei sogni verrà esplorato mentre le nostre guide, tra uno scambio di battute e un passo di danza, una canzone – come quella che dà il titolo al film – e una testimonianza personale ne evocheranno le suggestioni: non eprdute, ci insegnano questi uomini e queste donne, ma più vive e potenti che mai.