Farkas Alessandra – Corriere della Sera

Ancora un successo per la rassegna nata nel ‘90: ora si punta al business. Premiato Daniele Segre autore di “Manila Paloma Blanca”

NEW YORK

Nonostante gli scandali di Tangentopoli e il caos politico in cui sembra affondare l’ Italia, i suoi registi sembrano più organizzati che mai”. Lo scrive il giornale americano Daily News nell’applaudire calorosamente il “Nice”, rassegna del giovane cinema italiano che si è conclusa a New York. Durante la cerimonia, presieduta da Furio Colombo, direttore dell’Istituto italiano di cultura, gli attori John Turturro, Valeria Golino e Jennifer Beals hanno consegnato il premio “Nice.Città di Firenze” a Daniele Segre, il regista più votato dal pubblico per “Manila Paloma Bianca”, storia di un attore disoccupato reduce dal manicomio. E hanno anche animato un acceso dibattito con Francesco Rosi su cinema e Gatt.

Anche quest’anno il pubblico è accorso numeroso al Thalia Theater dell’Upper West Side, dove dal 3 dicembre sono stati proiettati, oltre a quello di Segre, film di Wilma Labate, Silvio Soldini, Salvatore Maira, Sergio Rubini, Cristina Comencini, Aurelio Grimaldi, Roberto Faenza. La risposta del pubblico e dei critici è stata tale che ora il “Nice” può allargarsi. Viviana Del Bianco, direttrice del festival, spiega: “Portorico a novembre, Guadalupe a gennaio, Los Angeles a febbraio, Marocco in aprile. E stiamo finalizzando una assegna fissa itinerante che ci porterà nel circuito d’essai Usa”. Niente male, se si pensa che il “Nice” è nato nel ‘90 come scommessa di volontari. Sta diventando sempre più business: “Il nostro obiettivo è creare una struttura capillare per distribuire i nostri film”, dice la Del Bianco.

Grazie al festival, vi ha debuttato nel ‘92, Carlo Carlei sta girando un film con una major. E anche “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone e “Acla’” di Aurelio Grimaldi hanno trovato uno sbocco negli USA. “Ho avuto la riprova diretta che una larga fascia di pubblico Usa vorrebbe vedere più film di qualità.

Il mercato qui non è affatto monolitico e il confronto coi dinosauri si può vincere con la professionalità”, commenta Segre, che tra i prossimi progetti ha un film di soggetto ebraico “sulla necessità di ricordarsi di ricordare”.

Farkas Alessandra – Corriere della Sera, 12/12/1993