Cristina Bergomi/Il Resto del Carlino

Un caloroso applauso del folto pubblico, ha accolto ieri, giornata mondiale dell'Alzheimer, la proiezione all'hotel Astoria di “Tempo vero”, il film documentario sul terribile morbo realizzato dal regista piemontese Daniele Segre, su incarico dell'azienda Usl della nostra città, della Provincia e in collaborazione con l'associazione italiana malattia di Alzheimer e dell'assessorato alla sanità della Regione. Una pellicola che racconta la malattia, la sofferenza, ma anche la dignità del dolore, attraverso le testimonianze dei famigliari dei malati: reggiani che hanno accettato l'intrusione delle telecamere nella loro vita privata e superato il riserbo, a volte perfino la vergogna che un male del genere può scatenare, per dare un contributo alla comunità. Proprio per informare e sensibilizzare la popolazione ad un argomento tanto delicato ed avere uno strumento in più per comunicare con le famiglie, l'Usl reggiana ha affidato a Segre il compito di esprimere attraverso le immagini che cosa significhi davvero la malattia di Alzheimer. «Mi sento un mediatore culturale – dice Segre – il mio compito è avvicinare le persone ad un tema difficile: per accettare l'aiuto degli altri, occorre prima capire. E sono stato io a dovere capire per primo: sono stato costretto a fare i conti con me stesso, con la paura e l'incapacità di accettare la malattia che accomuna tutti».
«Gli anni che ho passato con lui non possono essere paragonati a nulla – spiega una giovane donna, riferendosi al papà ammalatosi a soli 41 anni – ho rinunciato agli studi per un progetto impagabile: accompagnare mio padre lungo un cammino. Una tappa fondamentale della mia vita, che mi ha aperto un altro mondo. Nessuno è immune dalla malattia, in qualsiasi momento la tua vita può cambiare: devi accettarlo e crescere».
E proprio questo è uno dei messaggi centrali del film: quando insorge un'emergenza, un termine imposto da una malattia, il tempo assume improvvisamente un valore e un significato diverso. Esplorare la sofferenza è anche un modo per riflettere sul:valore dell'esistenza, per vivere “il tempo vero”.