Maria Daniele Cavalla /La Stampa Torinosette

Il trentasettenne regista torinese Daniele Segre, l’autore di «Vite di ballatoio», «Ragazzi di stadio» e del recente «Occhi che videro» — film d'inaugurazione della multisala Massimo — è impegnato in questi mesi alla realizzazione di un video che fa parte dei progetto «immagini e percorsi nella città».
Finanziata dalla Comunità Economica Europea e gestita nel nostro Paese dalla cooperativa «Progetto Muret», l'iniziativa si propone di sostenere gruppi e associazioni che danno agli emarginati strumenti necessari per esprimersi.
Il filmato — girato a colori dalla cooperativa Cammelli Factory — racconta di esperienze nei cantieri di lavoro e di situazioni d'inserimento sociale.
«Il video — dichiara Daniele Segre — si presenta come una panoramica di volti, immagini e storie diverse che, intrecciate fra loro, porteranno un messaggio di speranza e di umanità a coloro che credono in una vita migliore per tutti. anche per gli emarginati sociali. Nei circa venti minuti di pellicola – sottolinea il regista — daremo diritto di parola anche alle persone a cui non è mai stato concesso: è questa la ragione principale che mi ha indotto ad accettare-di realizzarlo».
Il video è ambientato a Villa Mainero, luogo d'incontro per le persone un tempo ospiti di un ospedale psichiatrico, alla scuola Mario Enrico, e a Porta Palazzo, ove la Nuova Cooperativa si occupa della pulizia dell’edificio e della manutenzione dei gabinetti pubblici. Le riprese riguarderanno anche una serie di iniziative in programma a fine mese in Centro.
Completato entro settembre, il video verrà poi proiettato in tutta Europa, all'interno dei vari organismi preposti all'inserimento degli emarginati nella società.
La Cammelli Factory si è inoltre impegnata anche per la distribuzione televisiva. «Per noi — aggiunge il regista Daniele Segre — è fondamentale che io vedano in tanti, in modo da apprezzare l'utilità del progetto Cee».