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Daniele Segre, il regista del film Morire di lavoro, sarà in Sardegna dal prossimo giovedì 8 maggio, e fino a domenica 11, su iniziativa di un gruppo di associazioni quali Io precario, Associazione Peppino Asquer – Diritti e beni pubblici e con l’adesione di Articolo 21 e del Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista in Consiglio regionale promotore, insieme ai Consiglieri regionali della Sinistra autonomista, di una specifica proposta di legge a favore dei familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro.
L’iniziativa, che prevede quattro tappe ad iniziare dall’Ogliastra (Tertenia) proseguendo per Cagliari, Nuoro e Oristano, ha l’obiettivo di mettere a confronto amministratori pubblici, organizzazioni sindacali e dell’impresa, forze politiche e culturali, associazioni e cittadini per sconfiggere la grave piaga delle morti bianche. La proiezione del film sarà preceduta da una breve discussione sul tema al quale prenderà parte lo stesso Daniele Segre (il regista ha già confermato ufficialmente la sua presenza), disponibile a rispondere alle domande degli spettatori alla conclusione della proiezione.

Morire di lavoro è un film documentario che indaga la realtà del settore delle costruzioni in Italia ed ha come protagonisti i lavoratori e i familiari di lavoratori morti sul lavoro. Tutto è incentrato sui racconti e sulle testimonianze dei personaggi principali, in primo piano, alternati alle voci di tre attori, due italiani e un senegalese, ognuno dei quali interpreta la parte di un lavoratore morto in cantiere. Nel film si parla anche dell’orgoglio del lavoro, di come si è appreso il mestiere, della mancanza di sicurezza, di lavoro nero e di caporalato. Il documentario, già presentato in numerose città italiane, viene ora presentato – dallo stesso regista – in Sardegna, regione che ha pagato in questi primi mesi del 2008 un prezzo elevato alla piaga sociale delle morti bianche sui posti di lavoro.